La messa degli scout livornesi per Don Minzoni

Il 23 agosto a Livorno le comunità di adulti scout MASCI di Livorno, insieme a scout dell’AGESCI, hanno celebrato una Santa Messa in ricordo e suffragio per la beatificazione di Don Giovanni Minzoni.

La Santa Messa è nata dalla ricorrenza del centenario della morte di Don Giovanni Minzoni, parroco di ARGENTA (Ferrara) assassinato per mano fascista per aver fondato due Riparti ASCI di 70 esploratori nella sus parrocchia. In questo stesso giorno, ad Argenta, il Cardinale Matteo Zuppi, Presidente della CEI, ha celebrato la ricorrenza alla presenza di tutto l’associazionismo scout cattolico italiano.

Gli scout cattolici livornesi si sono così riuniti presso la Parrocchia di Nostra Signora di Fatima, nel quartiere popolare di Corea, per celebrare insieme il ricordo del primo martire dello scoutismo italiano.

Don Giovanni Minzoni è stato un sacerdote testimone del proprio servizio e di fede, mettendo la sua vita a servizio dell’educazione dei giovani nella sequela del Signore, fino all’estrema conseguenza del suo martirio.

Alla Santa Messa, celebrata dall’assistente ecclesiale del MASCI Livorno 2, Don Matteo Gioia, erano presenti anche Massimo Stefanini, Segretario Regionale del MASCI Toscana, Sara Baroni e Francesco Sbolci, Responsabili di Zona dell’AGESCI Livorno e anche i soci del Centro Studi di Scoutismo Labronico “Arrigo Vallebona e Frida Gabbrielli”.

La Santa Messa è stata vissuta nella semplicità dello stile scout, con i canti tipici della tradizione scout, un discorso introduttivo sulla figura di Don Minzoni è stato fatto da Domenico Zucca, magister della comunità MASCI Livorno 2, ed un’omelia di Don Matteo Gioia incentrata sul valore della testimonianza e dell’impegno educativo ed ecclesiale di Don Minzoni, la cui attualità ci interroga ancora oggi nell’educare le nuove generazioni di cristiani al servizio.

Don Giovanni Minzoni rappresenta per tutto lo scoutismo cattolico e per la Chiesa intera un testimone autentico di cui fare memoria e custodirla; in quasi ogni città d’Italia c’è una via a lui intitolata, ed è per questo che conoscere, riscoprire e valorizzare la sua figura è di grande importante per lo scoutismo cattolico italiano.

Campo Bibbia Nazionale 2023

Intervista a Marino Monachini, incaricato Fede del MASCI Toscana, organizzatore e
responsabile del sesto campo Bibbia Nazionale, tenuto a San Martino di Figline il 14/15/16
aprile 2023.

L. Caro Marino, l’ultimo campo Bibbia pre-covid che avevi organizzato era previsto per il 21
febbraio 2020, il giorno stesso in cui è stato accertato lo stato di pandemia. Forse il Signore
ci ha voluto bene, perché l’appuntamento era già stato annullato per una rara indisponibilità
della nostra biblista, Agnese Cini Tassinario.

M. È vero, in questi tre anni abbiamo avuto problemi e perdite che ci hanno profondamente
ferito, ma non abbiamo perso il desiderio di rivederci per continuare il percorso intrapreso e
stavolta la nostra guida è stato Don Angelo Silei.

L. Nei cinque campi precedenti il gruppo dei partecipanti aveva studiato e meditato L’Antico
Testamento ci puoi raccontare il resto di questo cammino?

M. Avevamo percorso insieme a Mosè ed ai Profeti l’itinerario del popolo che Dio si era
scelto come portatore del messaggio della salvezza.
La Genesi e l’Esodo ci avevano introdotto nella storia del popolo d’Israele che, seppur
piccolo, aveva un grande messaggio da parte di Dio da portare agli uomini. “Piccolo gregge”,
ma la verità che aveva in seno avrebbe sbaragliato ogni impero e si sarebbe imposto a tutta
l’umanità. Una storia tormentata: spesso allontanandosi da ciò verso cui Dio lo indirizzava,
veniva ricondotto al suo Signore dalle parole dei suoi profeti.
Osea, Isaia, Geremia, di cui abbiamo esaminato i vari Libri sotto la guida della nostra biblista
Agnese Cini Tassinario, hanno tenuto vivo il messaggio di Dio all’umanità, un messaggio di
amore, di speranza, di certezza in un mondo migliore, messaggio in cui un Dio si confonde
con l’umanità perché questa torni a Lui, la Sua sorgente.
Edotti dalla storia di un popolo abitato da Dio, siamo passati in questo “Campo” a
considerare il realizzarsi di quel messaggio divino attraverso il Cristo, figlio Suo, fratello
nostro, con lo studio dei santi Vangeli.
Dopo una introduzione a questi, quello di Matteo è stato il primo ad essere preso in esame
quest’anno.
Un approfondimento particolare lo abbiamo fatto sul “Discorso della montagna” ,
soffermandoci soprattutto sulle “Beatitudini” e quello che rappresentano nel nostro mondo di oggi. I trenta partecipanti hanno letto, meditato e discusso sul testo, confrontandosi ed
esaminando la propria condotta in relazione al testo stesso.

L. Quest’anno, per la prima volta, il campo ha avuto un nuovo relatore…

M. Si, ci ha guidato magistralmente don Angelo Silei, profondo conoscitore della Sacra
Scrittura, sia del Primo come del Nuovo Testamento. Grazie anche alla sua conoscenza
personale della Terra Santa, dove tutto si è svolto, ci ha fatto toccare con mano un popolo
ed una terra che sono all’origine della nostra fede.
Il suo linguaggio semplice, accessibile a tutti, ci ha fatto comprendere e meditare sui grandi
misteri su cui si fonda il nostro credere di cristiani.

L. Ti posso chiedere come vi siete organizzati per l’accoglienza e soprattutto per i pasti?

M. Ci ha aiutato in tutto una nostra comunità di adulti scout che, in cucina, ha provveduto ad
alimentare egregiamente il nostro corpo mentre noi alimentavamo il nostro spirito con le
parole del Vangelo.

L. Come definiresti l’esperienza appena conclusa?

M. Ritrovarci numerosi insieme a meditare le cose di Dio e la storia della nostra salvezza è
stata un’avventura bella e gratificante. Fa bene al corpo ed all’anima fermarci ogni tanto a
riflettere su quanto Dio ha a cuore la storia ed il fine dell’uomo.

L. Obiettivo raggiunto, dunque, e la conclusione, anche stavolta, non può essere che un
arrivederci all’anno prossimo.

M. Se Dio vorrà ci ritroveremo per continuare il cammino intrapreso, magari con un pò di
affanno in più, ma con una voglia sempre giovane di stare fraternamente insieme!

Grazie, Marino, per quello che hai fatto e per quello che potrai ancora fare per le nostre comunità!

Lucia Calabrese Crescenzo Comunità di Prato.
Incaricata alla comunicazione MASCI Toscana.

“Abbiamo riso per una cosa seria”

Come in diverse edizioni di ABBIAMO RISO PER UNA COSA SERIA, anche quest’anno molte delle comunità MASCI della Toscana hanno aderito a questa operazione con entusiasmo e fantasia.

Alcune realizzeranno un banchetto di sensibilizzazione e distribuzione, altre organizzeranno una “risottata” in parrocchia ecc, chi ne ha di più ne metta… Siamo fatti proprio così, la fantasia e creatività non ci mancano e, quando crediamo in un progetto, facciamo del nostro meglio.

Quest’anno la mission 2023 è quella di dotare il villaggio di ASRAMA in TOGO di un’unità chirurgica mobile. Nell’area della foresta di Asrama ci vivono circa 50.000 persone che basano la loro sussistenza prevalentemente su attività agricole. L’obbiettivo è in particolare quello di ridurre la mortalità materna che oggi è ancora molto elevata.

Le città coinvolte in Toscana sono Arezzo, Borgo San Lorenzo, Capezzano Pianore, Figline Valdarno, Firenze, Grosseto, Livorno, Massa, Pontremoli, Prato, San Giovanni Valdarno, Viareggio.

23-03-2023

Massimo

Volantino ufficiale dell’operazione “Abbiamo riso per una cosa seria”

Quando incontrare vuol dire condividere

Qualche sera fa mi ha chiamato Mimmo, Magister della comunità Livorno2, dicendomi con il suo stile gentile e pacato che vorrebbe un contributo, mio e di Tania, in occasione di una loro uscita di comunità, sul Cammino Sinodale visto che, secondo lui, siamo ferrati sull’argomento… Cosa più sbagliata non la poteva dire ma abbiamo risposto “eccomi” dicendoci che avremmo dovuto studiare un bel po’…

Sicuri di essere accolti bene quando porti un po’ di allegria, ci siamo presentati con la proposta di un Gioco dell’Oca sull’argomento con prove, domande e affermazioni per fare un percorso insieme.

E’ stata una sorpresa sia la voglia di mettersi in gioco ma, e soprattutto, la profondità nel mettere in comune le proprie idee ed esperienze.

Proprio un bel pomeriggio passato insieme ed iniziato, non posso non menzionare, con un pranzo luculliano: noi, come preannunciato, ci siamo portati due panini ma, sorpresa, al nostro arrivo abbiamo trovato una tavola imbandita di ogni prelibatezza fino ad arrivare a dolci e liquori.

Un ringraziamento speciale alla comunità di Livorno2 per questa esperienza all’insegna della Comunità.

Gabbro LI – 19 marzo 2023

Massimo

6° CAMPO BIBBIA NAZIONALE MASCI

San Martino di Figline 14-15-16 Aprile 2023

Programma del Campo

Venerdi 14 Aprile
– Dalle ore 15.00 alle ore 17.00 Accoglienza e sistemazione nelle camere
– Ore 17.00 Recita dei Vespri ed inizio dei lavori
– Ore 17.30 Prima relazione: Introduzione ai Vangeli
– Ore 19.30 Preparazione per la cena
– Ore 20.00 Cena
– Ore 21.30 Serata in allegria

Sabato 15 Aprile
– Ore 08.00 Sveglia
– Ore 08.15-09.00 Colazione
– Ore 09.00 Preghiera del mattino
– Ore 09.15 Seconda relazione: Il Vangelo secondo Matteo
– Ore 11.00 Pausa caffè
– Ore 11.30 Terza relazione: Il “Discorso della montagna”
– Ore 12.45 Preparazione per il pranzo
– Ore 13.00 Pranzo
– Ore 15.00 Canto

Quarta relazione: Il “Discorso della montagna” in chiave sociale
– Ore 17.00 Pausa caffè
– Ore 17.30 Discussione comunitaria sui risvolti che il “Discorso della montagna” ha per un cristiano del nostro tempo
– Ore 19.30 Preparazione per la cena
– Ore 20.00 Cena
– Ore 21.30 Passeggiata biblica su testi tratti dal Vangelo di Matteo
– Ore 23.00 Riposo

Domenica 16 Aprile
– Ore 08.00 Sveglia
– Ore 08.15-9.00 Colazione
– Ore 09.15 Gruppi di lavoro per riflessioni sul Vangelo e Discorso della montagna
– Ore 11.15 I rappresentanti dei gruppi riferiranno sugli esiti delle riflessioni scaturite
– Ore 12.30 Preparazione per il pranzo
– Ore 13.00 Pranzo
– Ore 15.00 Santa Messa
– Ore 16.00 Eventuali osservazioni e domande al biblista ed all’organizzazione
– Ore 17.00 Cerchio finale. Canto: Madonna degli scout.

Notizie utili
Il biblista che terrà le relazioni è Don Angelo Silei, via Scrivia 22, Montevarchi (AR);
e-mail angelo.silei@anna

Località dove si terrà il Campo: San Martino di Figline (AR)

Itinerario: Per chi viene in autostrada A1, uscire al casello di Incisa; procedere in direzione di
Figline con riferimento al Cimitero di Figline; davanti al cimitero procedere ancora fino alla
rotonda e prendere l’uscita per San Martino. Sulla sommità del colle a sinistra.

E’ necessario procurarsi la Sacra Bibbia (possibilmente La Bibbia di Gerusalemme).

Logistica: avremo camere da più persone (non esistono camere singole), alcune da due posti, altre da tre o oltre. Trattandosi di due palazzine vedremo di riservarne una alle donne ed una agli uomini.
Ognuno dovrà portare il necessario per la propria igiene personale, lenzuola o sacco a pelo,
federe. Sono disponibili le coperte ed i cuscini. Siamo in Aprile e, forse non sarà freddo; comunque gli ambienti sono dotati di riscaldamento. Siamo, comunque, in alto, quindi portare abiti appropriati.

La cucina sarà in autogestione, quindi assicuriamo buoni pasti.

Quota di partecipazione per i tre giorni: € 70,00

Se qualcuno ha necessità di arrivare Venerdì mattina può fare pranzo con gli organizzatori, basta lo faccia presente prima.
Per coloro che possono partecipare solo in alcuni giorni la quota è di € 20,00 al giorno

Riferimenti per prenotare:
Donatella Orsilio donatella29@alice.it
– Marino Monachini marinomonachini@yahoo.it
Anna Ponzecchi annaponzecchi@gmail.com

Vi preghiamo, per ragioni organizzative, di non attendere l’ultima settimana per prenotarvi.

Grazie a tutti

MASCI Regione Toscana

5 settembre 2022

Carissimi,

         avevo accettato con spirito di servizio l’incarico di Segretario Regionale Masci da voi affidatomi e mi ero impegnata a portarlo a termine per i prossimi tre anni.

Purtroppo la malattia sopraggiunta mi impedisce di camminare in questa veste con tutti voi.

Pertanto con questa mia dò le dimissioni da tale incarico fiduciosa che altri riusciranno a sostituirmi in questa veste.

In attesa di un’Assemblea elettiva farete riferimento, come stabilito nel Campo Estivo a Quercianella, a Marcello Degl’Innocenti che mi ha preceduto in tale servizio.

Ringrazio tutti coloro che mi hanno aiutato in tale servizio ed auguro ad ognuno di voi: “Buona strada”.

Laura Terreni

….Risuscitò

Sì, è proprio così. Risuscitò, e si adempirono le Scritture, e si unirono di nuovo il
Cielo e la Terra ed, anche se gli uomini non se ne accorsero, il mondo tornò a Dio e
Dio al mondo. Tornò a splendere un arcobaleno che nessuno poteva ormai
infrangere né l’uomo, né Dio.

E’ grande ed imperturbabile il mistero della Pasqua. Quei giorni che vanno dalla
domenica delle Palme alla domenica di resurrezione sono pregni di significato e
testimoniano il compimento dell’avventura che Dio aveva iniziato con l’uomo fin dai
tempi del Paradiso Terrestre. Una porta sbattuta dall’uomo e sbarrata da Dio quel
giorno, un pietra di sepolcro ribaltata oggi.

Nel mezzo c’è stato da parte di Dio un rincorrere continuo della sua creatura che
fuggiva qua e là dimenticandosi della sua misericordia. Il tutto preparato
dall’invenzione del Sacramento dell’amore nell’ultima cena, da una croce sul
Golgota che spalanca le braccia per abbracciare il mondo. L’uomo della croce si
ripresenta alla Maddalena come Dio di luce nel giardino del sepolcro ed una tomba
vuota grida ad ogni uomo che la morte è un passaggio, che l’uomo non è fatto per
essa, ma per la vita. E’ una sosta nel suo cammino, una sosta per guardare indietro
al cammino fatto per poi correre avanti e tuffarsi nell’eternità.

La Pasqua supera ogni dolore dell’uomo, ogni preoccupazione, ogni incertezza. Il
male commesso nel mondo, tenebra profonda, lascia il posto improvvisamente alla
luce abbagliante del Risorto e tutto riacquista un senso. L’uomo non può scalfire la
gloria e la redenzione del Cristo, neppure con le sue indegnità più profonde. Cristo
regna comunque e può farlo sia da una croce, che da un sepolcro violato.

Così Egli è la nostra speranza, direi, la nostra certezza, l’assicurazione della nostra
salvezza. Tutto torna a Lui. Egli è l’alfa e l’omega, il principio e la fine, in Lui tutto si
ricompone. In Lui e c on Lui l’uomo torna ad essere il protagonista della meravigliosa
storia del mondo dove ognuno porta la sua pietra, piccola, se vuoi, ma necessaria
perché il disegno previsto da Dio venga completato. E questo senza nostro merito,
ma grazie alla Sua misericordia che ci ha voluto associare nella realizzazione di una
così grande impresa.

E’ la Pasqua del Signore, ma è anche la nostra Pasqua, perché in Lui torniamo a
risorgere dal momento che per mezzo di Lui le nostre piaghe sono state risanate.
Ora anche noi splendiamo come il Cristo e Dio non fa più fatica a riconoscerci come
figli suoi. Ora gli somigliamo, ora siamo veramente un tutt’uno con Lui.

Perciò carissimi, Buona Pasqua e siate felici di quella felicità che solo Dio sa dare.
Marino

Riflettendo sulla croce

Riflettendo sulla croce

Se la resurrezione è la manifestazione più alta della potenza di Dio, la crocifissione
costituisce il suo atto supremo d’amore. Aveva mille altre soluzioni per redimere
l’uomo, ha scelto di aprire le braccia e farci dono di sé.
Una volta varcata la soglia del cenacolo inizia la solitudine di un uomo e di un Dio. I
suoi “amici”, così li aveva chiamati poco prima, si abbandonano al sonno. Nessuno di
essi riflette a ciò che da poco hanno vissuto, nessuno riesamina le parole che ha
pronunciato, parole in cui, oltre a grandi verità, ha calato tutto il suo cuore. Nessuno
richiama alla mente quella commozione con la quale un Dio si preoccupava per loro,
per il loro futuro, li raccomandava al Padre. Hanno sonno e dormono.
E Lui si discosta un tiro di sasso ad ubriacarsi della sua solitudine: solo davanti al
peccato del mondo, solo sotto il suo fardello. E’ questa solitudine il dolore più
grande, è questa lotta tra un Dio e la sua negazione, il male, l’evento cosmico più
impressionante al quale il mondo addormentato è chiamato ad assistere.
Ma almeno qui c’è suo Padre, anche se percepisce che anche Lui si sta allontanando.
Tuttavia lo sente ancora come una presenza a cui rivolgersi, a cui attaccarsi:
“Padre, allontana da me questo calice”
Un attimo di cedimento, di nausea per tutto ciò che rappresenta; ma subito si
riprende:
“Ma non la mia, ma la tua volontà”
E verrà anche il momento della croce, e là si sentirà un attimo abbandonato
veramente da tutti e, soprattutto, da suo Padre che non riconosce in quell’essere
per meato a tal punto dal peccato del mondo fino ad incarnarlo, il Figlio suo
prediletto, a Lui consustanziale. Ed esplode il grido più drammatico che la storia
conosca:
“Mio Dio, mio Dio, perché mi hai abbandonato?”
Dio abbandonato da Dio! Levato tra cielo e terra è deriso da questa mentre il Cielo
resta muto. Non si ripeterà mai più un dramma così terribile e misterioso nella storia
del mondo. Un dramma davanti al quale si resta interdetti intuendone la gravità e
non riuscendo a spiegarsi il come. Una cosa è certa: il Cristo, così levato tra cielo e
terra, può veramente chiedere:
“O voi tutti che passare per la strada, fermatevi e vedete se esiste un dolore simile al
mio dolore.”

Il dolore dell’anima è tale che quello del corpo è ben poca cosa. Molti al suo tempo
e nei secoli successivi hanno visto in quel crocifisso la fine di tante speranze; anche i
discepoli:
“…ma noi speravamo…”
Dicono i discepoli di Emmaus; hanno visto il fallimento di un illuso, un semplice, uno
che non conosce le cose del mondo; hanno visto la prova di una dottrina non vera e
la vergogna per chi lo ha seguito.
Eppure quel crocefisso, che lo si voglia o no, è il ponte steso tra Dio e gli uomini; è
un passaggio ricostruito, rifondato “sopra una pietra stabile”. Nulla lo potrà più
abbattere e chi vuole può percorrerlo per tornare al suo Dio.
Così la croce, lontano dall’essere il legno della vergogna, rappresenta il vessillo della
vittoria (Cor. 1,22-25).
Siamo stati redenti da un Dio crocifisso e ricongiunti alla divinità dalla quale ci
eravamo staccati, dall’amplesso di quelle braccia inerti:
“Quando sarò innalzato trarrò tutto a me”
Aveva detto. Nello squallore di quella croce sta la resurrezione dell’uomo. Ed allora
essa non è più un macabro strumento di martirio, ma diviene, come canta la Chiesa:
“Talamo, trono ed altare al corpo di Cristo Signore.”
Non è la sua tomba, non è il suo patibolo: è la sorgente da cui erompe la
resurrezione di Cristo e la nostra: è la sorgente di una gioia perenne.
Marino

Una giornata dedicata alle Scritture

“La Bibbia – scrive il Papa – non può essere solo patrimonio di alcuni e tanto meno una raccolta di libri per pochi privilegiati. Essa appartiene, anzitutto, al popolo convocato per ascoltarla e riconoscersi in quella Parola. Spesso, si verificano tendenze che cercano di monopolizzare il testo sacro relegandolo ad alcuni circoli o a gruppi prescelti. Non può essere così. La Bibbia è il libro del popolo del Signore che nel suo ascolto passa dalla dispersione e dalla divisione all’unità. La Parola di Dio unisce i credenti e li rende un solo popolo.”

È con questo spirito che il MASCI – Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani – di Livorno ha organizzato,presso la chiesa di Santa Giulia,una lettura continuata della Parola di Dio che si è protratta ininterrottamente dalle 10:00 di sabato 22 fino alle 9:30 di domenica 23 gennaio 2022.

Questa iniziativa pone le basi due anni fa, quando il MASCI organizzò un evento analogo con la lettura integrale del Nuovo Testamento, registrando un buon numero di adesioni, sostanzialmente in linea con quello di quest’anno, mentre lo scorso anno non fu possibile svolgerla a causa della pandemia, ma l’idea sarebbe quella di rendere questa ricorrenza continuativa nel tempo. Nello specifico l’iniziativaquest’anno ha attirato circa 50 uditori e ben 70 lettori, che si sono dati il cambio nel leggere i quattro Vangeli, gli Atti degli Apostoli e alcuni libri dell’Antico Testamento, come i Proverbi e i Salmi, libri che gli organizzatori hanno ritenuto essere più vicini alla sensibilità dell’uomo di oggi.

La data scelta dal MASCI ha un significato ben preciso: si pone all’interno della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani e ha coinciso con la Giornata della Parola di Dio – la terza domenica del tempo ordinario –, recentemente istituita da Papa Francesco: una giornata interamente dedicata alle Scritture, “per comprendere l’inesauribile ricchezza che proviene dal dialogo costante di Dio con il suo popolo”. Per questo è stato chiesto a chiesto al Vescovo Simone Giusti di inserire l’iniziativa fra le celebrazioni diocesane della Giornata della Parola, e Monsignor Giusti ha accettato di buon grado, venendo personalmente a prendere parte alla lettura, come già fece due anni fa.

La proposta del MASCI era però aperta a tutta la città: a credenti e non, di qualunque confessione e tradizione, anche scettici e curiosi di fermarsi ad ascoltare qualche brano letto. In effetti un valore aggiunto per il successo della lettura continuata è stato il fatto che la chiesa di Santa Giulia, per tutta la durata dell’iniziativa, si è confermata una meta privilegiata per i molti livornesi che durante tutta la giornata si sono fermati per una preghiera alla Santa Patrona e alla Vergine Maria, fatto questo, da cui si evince una grande religiosità popolare viva nei livornesi.

Su questo un ringraziamento fondamentale per il successo dell’iniziativa va alla Confraternita di Santa Giulia, che ha messo a disposizione la chiesa senza chiedere niente, dimostrando un grande spirito di carità cristiana.

Quella del MASCI è un’esperienza adulta di scoutismo orientata al servizio, una realtà che è presente nella nostra Diocesi con due comunità presso la parrocchia Nostra Signora di Fatima, e il cui assistente ecclesiastico, Don Matteo Gioia, è parroco della stessa parrocchia di Corea.

Chi fosse interessato a saperne di più sull’esperienza del MASCI può contattare Domenico Zucca all’indirizzo di posta elettronica domenicozucca1956@gmail.com oppure al numero di telefono: 3394418436.

Comunità Masci Livorno