Scende il Dio della pace in un mondo bruciato dalla guerra.

Gli angeli continuano a cantare: “…e pace in terra agli uomini…”, ma oggi il cannone copre il loro canto. Non solo gli uomini non sentono quel canto, ma, peggio ancora, non lo vogliono sentire.

Altri doni oggi cercano gli uomini e sono diversi dal dono della pace. Al dono dell’amore si risponde con il desiderio dell’odio. Alla pace si preferisce la guerra che scaturisce dal risentimento, dal desiderio di oppressione dell’uomo sull’uomo, dal voler imporre a tutti gli altri il proprio sentire, dal cercare il proprio tornaconto.

Quel paradiso che un giorno Dio trasferì sulla terra perché anche tutti gli uomini ne godessero, non esiste più. La storia di Caino ed Abele scaturita agli inizi del nostro tempo, si ripropone oggi ogni giorno sulla nostra terra. Quante guerre, quanti morti, quante lacrime inondano oggi il nostro piccolo mondo! E quanta indifferenza da chi, vivendo nel benessere, attraversa la nostra vita!

La Scrittura Ti invoca ancora:” Vieni, Signore, non tardare.”

Io Ti dico: “Come non mai abbiamo bisogno di Te, della tua pace, del tuo amore, della coscienza che siamo tutti figli di Dio e quindi tutti fratelli pervasi dell’amore di un unico Padre; ma venire oggi tra gli uomini è pericoloso per Te.

Molti Ti odiano nei fratelli che incontrano, perché diversi, perché poveri, perché senza patria e con in cuore un gran desiderio di trovarne una. Molti la riconoscono loro, purché non sia la propria.

Avevi creato il mondo per tutti, ma alcuni se ne sono appropriati. Hanno tracciato confini di divisione, hanno creato barriere per respingere, matasse di filo spinato o muri di cemento per tenere stretto solo per sé il mondo che avevi creato per tutti.

Le nostre terre, i nostri mari risuonano di pianti; ma chi è nel benessere non vuole sentire, perché non vuol condividere. Al massimo creiamo per loro delle zone “franche” per lavarsi la coscienza, ma non si vuol condividere una casa comune.

Impera, Signore, la legge dell’ “io” e l’ “altro”, ci siamo dimenticati del “noi”. Un giorno dicesti:” Quando il Figlio dell’uomo tornerà, troverà ancora la fede sulla terra?”

Io non lo so, Signore; certamente, se continueremo a cancellare il tuo messaggio di pace e di amore, non troverai più il senso di fraternità che Tu vi hai portato.

Quel tuo comandamento:” Amatevi gli uni gli altri come io vi ho amato” rischia di diventare sono una misera eco.

Marino

Tintoretto – “Caino uccide Abele”

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