IL PROGETTO BELLO MERITA ATTENZIONE

L’attenzione verso l’altro, un occhio di riguardo nell’accoglienza, la disponibilità al bisogno, mettersi nei panni di chi sta davanti ….  sono gli utensili di chi fa carità (ricordate il buon samaritano?).

Così ascoltare ed essere compartecipe delle realtà esistenti nel territorio, in cui tante situazioni sono allo sbando, con poche possibilità di poter emergere e farsi sentire.

Osservare con la vista dell’esploratore, con l’attenzione di Kim, con la scoperta di Mowgli, con la gioia ed il sacrificio del servizio …. nel linguaggio di B. P., è il significato di capire il momento per anticipare o saper attendere le necessità che si presentano e poter decidere nella maniera più essenziale.

Con tutto questo e forse ancor prima di aver conosciuto lo scautismo a S. Giovanni Valdarno don Mauro ha mosso famiglie intere a collaborare per una nuova ‘missione’: ‘lasciate meglio di come avete trovato’.

Il gruppo scout con Sereto, la Caritas con suor Eleonora, Villa Pettini ed il Centro d’Ascolto, sono state tappe importanti dove sono rimaste tracce del suo lavoro.

Anche Pelago, parrocchia di passaggio, l’ha visto nelle iniziative e con l’operosità dei giovani nel contesto delle attività comunali.

Altra parrocchia solito ‘modus operandi’, rientrato nel paese natio di Montevarchi, ha trasformato una chiesa protesa in opere missionarie in chiesa ricettiva, facendone una ‘missione di accoglienza’.

La ‘casa-spalancata’ ha dato alloggio e sostegno nelle proprie stanze, creando nuove ‘famiglie’ per brevi o lunghi periodi, vivendo in fraternità e collaborazione nel segno del Vangelo.

Si sono moltiplicati i benefici con le richieste, ma ancor di più i volontari con nuove proposte e tante idee.

Di nuovo i giovani con un alternativo progetto creato sei anni fa: un’associazione di volontariato che, facendo vendita di abiti usati ancora in ottimo stato in ‘temporary shops’ e su ‘eBay’, finanzia l’assistenza parrocchiale rivolta a circa 200 persone l’anno e da ospitalità a 40.

Al progetto è stato dato il nome FRANCESCO THE S-HOPE, ispirandosi a San Francesco spogliatosi dei suoi abiti costosi per donarli ai poveri, unito al gioco di parole inglesi tra SHOP (negozio) e HOPE (speranza) dallo spunto del Papa “non lasciatevi rubare la speranza”.

Negli anni successivi il gruppo si è arricchito di nuovi talenti con competenze nella moda e partner professionali in modo da trasformare il primo progetto in una realtà più importante “CLOTHEST-VESTITI SUPERLATIVI” con una piattaforma e-commerce no-profit per proporre al pubblico capi firmati di alta moda usati.

CLOTHEST significa scegliere, acquistando abiti usati si può ridurre l’impatto ambientale della moda e assistere individui in difficoltà.        “Diamo al vestito una missione nobile

Mercoledì scorso 7 aprile su TV2000 alla trasmissione ‘Questa è vita!’ don Mauro è stato uno degli ospiti, potendo così far conoscere la realtà parrocchiale con i suoi progetti meritevoli di attenzione!

Gian Carlo da S. Giovanni Valdarno

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