Momento di riflessione
Una donna alla fontana
Era una figlia del suo popolo. Nessuno le aveva detto che era nata senza peccato.
Nessuno le aveva detto che sarebbe stata la Madre di Dio.
Come tutte le donne di Nazaret, ogni giorno andava alla fontana, ma Dio aveva
posto su di lei il suo sguardo e fin dall’eterno l’aveva pensata.
Era una donna della terra, ma senza che lei lo sapesse, faceva già parte del Cielo.
I suoi genitori erano figli della loro terra: arida, sassosa, avara di frutti e non
vestivano le belle vesti delle quali i nostri grandi pittori li avrebbero rivestiti nelle
loro tele. Vivevano di grandi speranze per il futuro e per i loro figli.
Maria fu una figlia del popolo e, come il popolo, senza valore agli occhi degli uomini,
ma già baciata dal bacio di Dio. Dio camminava in lei e fecondava quella dura terra di
Palestina con la sua presenza in Maria.
Le Scritture l’avevano lodata, l’avevano osannata fin dal principio dei tempi.
Un Paradiso perduto aveva riposto in lei la sua speranza, ma lei tutto ciò non lo
sapeva.
Ascoltava quelle parole il sabato nella sinagoga e pensava che si riferissero ad altri.
Le meditava nel suo cuore pensando all’amore che Dio aveva per Israele e sognava,
come gli altri israeliti, il giorno in cui avrebbe ridato al suo popolo la libertà e lo
avrebbe di nuovo avvolto nella sua consolazione. Sarebbe tornato il regno di David,
ma Maria non sapeva che il nuovo David sarebbe stato suo Figlio.
Se ne andava ad attingere acqua alla fontana: per gli uomini una delle tante, per Dio
la madre di suo Figlio.
E venne il giorno, e venne l’annuncio. Per un attimo il regno dei Cieli e degli uomini
rimase appeso al suo “Sì”.
E venne il parto che Cielo e Terra aspettavano fin dalle loro origini. E venne lo
stupore in Maria per come lo aveva avuto quel figlio, donato da Dio, ma per lei figlio
suo. Altre donne avevano avuto figli ed, a vederli, sembravano tutti uguali.
Ogni tanto, però, un segno, uno sguardo, una parola, un comportamento la
facevano riflettere su cosa sarebbe stato quel bambino per annunciare il quale il
Cielo era disceso in terra.
Lo guardava piallare il legno insieme a Giuseppe e le usciva un sospiro.
Poi il Figlio se ne andò e incominciò a percorrere le strade polverose della Palestina
con un codazzo di gente che sarebbe diventato ben presto una folla che non lo
lasciava più in pace.
Lui predicava una nuova novella che parlava di pace, di amore, di un regno dei cieli
che si faceva fatica a capire.
Lei continuava la sua umile vita nella casa di Nazaret e quando le folle gridavano la
gloria del Figlio, lei non c’era.
Ma un giorno lo inchiodarono ad una croce, e lei era presente. Nel dolore di un figlio
non può mancare la presenza di una madre.
Lei c’era e stava là sotto la croce, in piedi, bloccata dal dolore e dal mistero.
Colui che le Scritture da secoli avevano annunciato, moriva su una croce.
Per molti era un uomo, per altri era Dio, per lei era il figlio.
Pianse davanti alla morte, pianse non osando sperare, pianse semplicemente come
una madre piange il figlio morto.
Ma ciò che non aveva sperato si avverò.
La pietra del sepolcro si ribaltò: Gesù è risorto.
Lo dissero le donne, lo dissero gli Apostoli, piena di gioia e di amore lo disse Maria
Maddalena.
E questa gioia proruppe in tutti quei cuori che gli erano stati vicini.
Anche il suo si riempì di gioia, ma ora che tutti gioiscono, i Vangeli non parlano di lei.
Essa torna ad essere l’umile donna che va a riempire la sua anfora alla fontana.
Però questa volta non è l’acqua quella che la riempie: Maria continua a camminare
sorridendo sotto il suo peso, perché sta trasportando ormai la gloria di Dio.
Marino da Arezzo

